Dopo l'esperienza fatta da Paolo Carli nell'effettuare un percorso over 200 e riportato tutto nella pagina "la bicicletta per tutti" subito è arrivata la richiesta da un altro socio del Bike for Fun.
Un giro sulla mappa molto bello, siamo in tre, la partenza giovedì 23 luglio all'alba ore 5.30, ad est il sole come una palla di fuoco lo si poteva ancora vedere per qualche minuto, dopo poco già accecava gli occhi, la temperatura ci lasciava ancora pedalare sebbene in campagna il termometro segnava 25°. Dimenticavo, uno dei due compagni a voler provare pedalare per oltre 200 chilometri circa un anno fa mi disse "a si mati a pedaeare par dosento chiometri", indovinate chi può essere. Siamo arrivati a Bassano che la città si stava svegliando, il traffico iniziava a farsi sentire ma per fortuna la vecchia Valsugana da sempre modo a noi ciclisti di pedalare con una certa tranquillità sebbene il vento contrario che normalmente gravità in quella strada al mattino fosse veramente sostenuto. Passato il ponte di legno di Cismon del Grappa e rifocillati con un panino alla fontana del paese siamo ripartiti andando in direzione Incino, Rocca dove la sosta al ponte sospeso di legno è stata obbligatoria poi direzione Arsiè, Fastro e una volta arrivati a Primolano si va giù per iniziare a pedalare nella ciclabile del Brenta. Tutta pianura dove boschetti e zone al sole si intervallano fino ad arrivare ai due laghi, Levico e Caldonazzo e da li l'inizio di una salita che avevo sempre sentito parlare ma mai pedalato, il "Menador" o meglio la SP 133 del Monte Rovere. I due baldi atleti iniziano a pedalare con impegno e già vedo che cominciano a staccarmi mentre io, visto i panorami offerti da quella strada, continuo a fermarmi per fissare le immagini sul telefonino, ritrovo i fuggitivi nella zona panoramica, che avendo saputo l'esistenza di una postazione così bella evitavo così tante fermate. Dopo le foto di noi tre scattate da due "Germanici" ripartiamo per portare a termine questa salita che dalla partenza misura circa otto chilometri e ti fa salire di 800 m. fino ad arrivare a 1200 msl.
Passo Vezzena è li vicino e poi giù al Termine per la solita arrabbiata ma questa volta era pure "incazzata", per fortuna nostra la buona birra ha rinfrescato per bene le gole secche e irritate dal peperoncino. Secondo indizio, i due partner che mi hanno accompagnato usano spesso la cravatta e badano molto al look, nella vita giornaliera ma anche in sella ad una bicicletta, vediamo se avete indovinato senza vedere le foto. Direzione Asiago, le prime gocce di pioggia sulla pelle ci hanno fatto scendere veloci ma molto veloci così abbiamo evitato un temporale che già un'ora prima iniziava a farsi sentire, guardando verso valle si vedeva il cielo chiaro e in effetti già ad Asiago abbiamo potuto fermarci senza preoccuparci del meteo per un break gelato, fantastico, energia pronto uso, quella giusta che serve per fare un buon ritorno a casa passando per Lusiana dove la calura padana si sentiva già dalla piazza del paese. Siamo arrivati a casa dopo circa 210 km. e 2100 m. di dislivello anche questa volta senza alcun problema, solo per me un po di fatica in più rispetto la scorsa settimana forse causata dal gran caldo che abbiamo accumulato nella pianura per arrivare sotto la salita mentre i due accompagnatori all'arrivo mi sembravano ancora belli pimpanti, probabilmente la gioia per la buona prestazione di giornata ha scatenato in loro un briciolo di adrenalina che ha servito a placare la stanchezza del momento. Se non avete ancora indovinato dalla galleria potete vedere chi erano i due cavalieri della gita raccontata.